venerdì, novembre 16, 2012

Dote Lavoro. L'ennesimo placebo ai disoccupati, a beneficio di chi guadagna dalla crisi


 






Ci speravo che mi chiamassero, quando al CPI ho preso il volantino del progetto Dote Lavoro della Regione, che proponeva percorsi di riqualificazione e aiuto nella ricerca di un impiego ai soggetti in mobilità e cassa integrazione. Ma ovviamente l'impiegato allo sportello non ne sapeva nulla e mi ha pure risposto che non avevamo diritto a nessun altro intervento oltre all'iscrizione al CPI, che non ha molta utilità.. infatti quando al CPI devono riportare i risultati raggiunti del loro lavoro riportano i "patti di servizio attivati", quante persone hanno firmato la dichiarazione di disponibilità al lavoro, e non a quante persone il CPI ha trovato un impiego.

Non che mi aspettassi chissà cosa dalla Regione. Ormai sono abbastanza disillusa. Ma non immaginavo che il compito sarebbe stato dato ancora una volta alle agenzie interinali, che già vivacchiano grazie ai fondi pubblici con il pretesto di proporre corsi che molte volte non danno competenze sufficienti e per le aziende non valgono nulla. Ne ho avuto esperienza, purtroppo, nella mia discontinua e breve carriera di lavoratrice precaria.
Una volta mi sono lasciata convincere a frequentare un corso, anche abbastanza distante da casa, in elaborazione buste paga. Ritenevo che avrei avuto più possibilità di trovare un impiego d'ufficio nelle risorse umane. Poi già che c'ero, e il lavoro ancora mancava, ho fatto pure un corso di contabilità perchè "non si sa mai", nella peggiore delle ipotesi per non restare a casa a non far nulla. Poi ho pure continuato con il corso avanzato, perchè l'agenzia mi aveva proposto l'erogazione di un rimborso spese ed era meglio di niente.
All'inizio alle signorine dell'agenzia di formazione avevo chiesto "Ma serve effettivamente a trovare lavoro in questo ambito?". E la risposta, quasi indispettita, era stata ovvia "Beh, noi non garantiamo un posto ma qualche competenza amministrativa può aiutare". Certo non sono mica deficiente, ero al corrente che gli organizzatori di un corso non ti trovano anche un impiego, ma queste attività formative almeno dovrebbero facilitare un collocamento. E invece..
Il primo giorno del corso mi sono guardata intorno. Eravamo quasi tutte donne, tranne un immigrato latino americano. Alcune giovani laureate, disoccupate, qualche ex lavoratrice in cassa integrazione, di cui addirittura 2 con pluridecennale esperienza in amministrazione a cui sicuramente non serviva un corso del genere, ma che erano state caldamente invitate a parteciparvi in quanto era cofinanziato dalla loro azienda. Gli stranieri ormai avevano acquisito un certo iter che consentiva di loro andare avanti, per 6 mesi svolgevano qualsiasi lavoro in Italia, mentre ricevevano la disoccupazione e per 6 mesi tornavano a lavorare al loro paese. Il livello di competenza di base era molto vario, ma la maggior parte di noi era a digiuno di nozioni. L'insegnante, un commercialista, è stato molto paziente, ha dovuto partire dai rudimenti..
Si respirava una vaga speranza di trovare lavoro in amministrazione che le più veterane della formazione, anche del corso in contabilità, hanno demolito. C'erano donne infatti che avevano frequentato anche negli anni precedenti e non avevano mai trovato un posto con quelle competenze. Le aziende infatti ricercano più esperienza lavorativa che nozioni teoriche generiche o di basso livello, perchè spesso si impara più con la pratica. Perfino l'agenzia che organizzava i corsi non prendeva in considerazione le candidature a certi impieghi dei partecipanti.
Poi è stato il turno dell'indennità Una Tantum per lavoratori interinali, a casa tra un contratto e l'altro. Per poter ricevere i 3000 euro di indennità l'utente era obbligato a partecipare ad un corso di formazione, ma l'agenzia interinale organizzava soltanto un corso di inglese base, per limitare le spese e per potervi iscrivere un maggior numero di beneficiari. La maggior parte delle persone ormai conosce un minimo d'inglese e così ci siamo trovati in molti casi a perdere tempo, in altri è stato un ripasso. Il livello della classe era molto eterogeneo e per l'insegnante, che pareva abbastanza incerta, era difficile portare avanti lezioni utili per tutti, inglese commerciale e nozioni di base. Tra i frequentanti c'era addirittura una disoccupata laureata in lingue, ben presto abbastanza scomoda per l'insegnante. Tutti comunque frequentavano per ricevere l'indennità e quindi non c'era nemmeno impegno.
Un'altra agenzia di lavoro temporaneo mi ha proposto un corso finanziato dalla regione, mi ha detto che non avrei speso un euro se mi avessero selezionata. Ho compilato la domanda con marca da bollo di 14 euro e ho aspettato. Non riuscivo a capacitarmi che i corsi finanziati disponibili presso le aziende di formazione, che duravano pochi mesi, avessero costi esagerati di migliaia di euro. Più di un master o un corso di specializzazione universitario annuale, che forse più seri. Certo, paga la regione!
Questa la mia esperienza con le agenzie interinali, che ritengo aziende intermediarie che vivono delle difficoltà lavorative altrui e rendono a volte più difficile l'incontro tra domanda e offerta, irrigidendo i processi di reclutamento. Perchè una ditta può assumere personale anche con poca esperienza ma con volontà di imparare, considera anche altre competenze che possono fare al caso, mentre l'agenzia molte volte si fissa sui requisiti impartiti a priori e scarta determinate persone in base a valutazioni sommarie e superficiali, perchè non ha ben chiari i compiti del ruolo vacante. E così può capitare che una persona che ha inserito ordini non vada bene per un posto di data entry, inserimento bolle ecc. Hanno il vantaggio di poter scegliere tra molti candidati e facilitano il lavoro alle aziende, che possono lasciarti a casa quando vogliono, ma con la crisi i posti vacanti sono molto pochi rispetto ad anni fa e non si capisce perchè altre nuove agenzie nascano come funghi.
Comunque mi reco all'agenzia incaricata di prendersi cura dei beneficiari delle politiche attive. Nell'elenco  dei servizi per i beneficiari redatto dalla regione c'è la possibilità di partecipare a percorsi formativi di riqualificazione e pensavo che magari questa volta sarebbero stati più seri, organizzati ad hoc per facilitare il reimpiego degli utenti. Con mia delusione invece, l'agenzia interinale che mi ha contattata non organizza corsi oltre ad alfabetizzazione di inglese e informatica e quindi non rispetta nemmeno gli impegni di servizio minimi. Le attività quindi si limiteranno a colloqui, colloqui con analisi delle competenze, "consulenze".. attività che farebbero comunque ad un qualsiasi interinale gratuitamente, senza bisogno di farsi rimborsare 3000 euro a persona. Ma inutile lamentarsi, anzi controproducente nel caso dovessero ricevere la mia candidatura per qualche impiego..
Comincio le mie attività e mi rendo conto che hanno risorse insufficienti per portare avanti tutti i percorsi attivati.. sono costretti a ricercare in tutta fretta "esperti in politiche attive" con cui attivare contratti a progetto. Gente soltanto leggermente più fortunata dei poveri disgraziati dall'altra parte della barricata, quelli che devono ricevere le doti lavoro. Le agenzie premono per farti finire le ore che hai a disposizione entro l'anno ma nel frattempo non riescono a far fronte a tutti gli appuntamenti. Un "beneficiario" è costretto così a fare le corse quando gli operatori sono disponibili, dover rendere conto dei propri impegni, con il ricatto che altrimenti gli ritirano l'indennità, perchè se non porta a termine il programma loro non prendono il rimborso. Perchè i loro servizi non hanno alcuna utilità per il lavoratore che abbia un minimo di esperienza nella ricerca di impiego. Le istruzioni per scrivere un curriculum o una lettera di presentazione ormai si trovano ad ogni angolo, la ricerca attiva di lavoro nei canali internet di annunci ormai la fanno tutti a casa propria e non c'è bisogno di farla in sede con un impiegato. Poi c'è anche la presa per il c.. di invitarti a inviare il curriculum per annunci di altre agenzie interinali, quando per quel lavoro da loro non avresti i requisiti. Una persona può al massimo trarne qualche piccolo suggerimento o spunto, che non giustifica 40 o 80 ore di progetto, biglietti dei mezzi o litri di benzina spesi per recarsi là.
L'impiegata mi chiede se ho qualche interesse, qualche materia che vorrei approfondire ma mi risponde subito di non essere un'esperta di nessuna materia in particolare e che potrebbe al massimo cercare qualcosa nel web. Molte volte mi ritrovo a far passare il tempo a mia disposizione senza far nulla, mentre le operatrici fanno altro con la scusa che sono stanca, e io magari ho rimandato un impegno per andare in agenzia oppure rischio di far tardi ad un appuntamento.

Queste attività possono andar bene per persone che hanno iniziato a lavorare molto presto, hanno svolto mansioni molto definite, ad esempio in produzione, per anni e si ritrovano a 45 anni senza sapere da dove ricominciare, ma neanche, perchè certi mestieri non richiedono competenze particolari nella stesura di un curriculum o di una lettera, in inglese o nel presentarsi al colloquio, il datore di lavoro guarda subito alle esperienze acquisite in quel campo. Il problema riguarda soprattutto la difficoltà a trovare un nuovo impiego per certe fasce e consulenze del genere non possono migliorare molto la probabilità di reinserimento. E' un palliativo e te lo dicono pure, di non aspettarti chissà che. Ma allora perchè non vengono fatte le cose per bene? Perchè si prendono certi incarichi se non hanno le competenze e la volontà di fare progetti utili? Chi controlla che il lavoro venga svolto da queste agenzie? Ok, c'è la crisi e c'è poco lavoro, ma non ci vorrebbe molto a creare delle attività più utili ai disoccupati, impegnando risorse ma giustificando i finanziamenti che ricevono, ma le agenzie che si propongono per certi progetti cercano un'opportunità di guadagno, non mirano ai risultati. Forse i poveri utenti sono gli ultimi a venire considerati in caso di posti vacanti, perchè gli operatori non vogliono che interrompano il percorso e scartano i candidati con tanta facilità e con motivazioni superficiali che già il fatto di essere nella lista dei beneficiari li può far ritenere poco appetibili.
Perchè non si può pretendere che le agenzie svolgano un servizio sociale per la comunità, non fanno beneficienza e chi ha dato loro questo incarico ha confuso i ruoli. A loro non importa "aiutare" il lavoratori, dare nuove chance alle persone, fungere da ammortizzatore ecc.. Sono imprese con scopo di lucro che forniscono un servizio alle aziende, procurare risorse umane a chi le richiede, e non possono rischiare di piazzare il candidato sbagliato e farsi una brutta pubblicità, per restare sul mercato perciò non vanno molto per il sottile nel reclutamento ma anzi puntano su poche qualità che ritengono vincenti per molti lavori e che sono in grado di valutare, presenza e decisione. Anzi, se un disoccupato è particolarmente sfiduciato o in difficoltà hanno interesse a NON proporlo. Il servizio sociale di valorizzazione e recupero del lavoratore dovrebbe venire effettuato dal pubblico.










 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il progetto "doti lavoro" è solo un modo per speculare sulle difficoltà lavorative altrui. Non offre nessuna REALE possibilità di miglioramento della propria posizione lavorativa : credete che sia sufficiente un corso gratuito offerto da un'agenzia interinale o da un centro profess. per destare l'attenzione di qualche azienda ? E' solo un business da avvoltoi : chi ci guadagna sono i centri di formazione (spesso gestiti da cialtroni) che così facendo incassano i fondi (UE) stanziati dalla Regione cioè 39 euro per ogni ora di formazione. La qualità dell'insegnamento poi è bassa visto che i docenti provengono dai contesti più disparati. Sono un docente impiegato in tale progetto e so bene di cosa parlo. Docente precario e pagato malissimo : 15 euro all'ora tramite voucher per cui mi trattengono il 25% su un importo che è già miserabile. Aggiungiamo poi che dopo 7 (sette) mesi mi è stato concesso un acconto sull'importo totale. Già perchè si viene pagati solo quando la Regione eroga il finanziamento e posson passare anche 18 - 24 mesi ! Insomma lasciate perdere : è solo tempo buttato e in tasca non vi verrà alcun beneficio occupazionale. La stessa conclusione vale anche per chi, come me, vi lavora come docente.

Pilla ha detto...

Condivido la tua opinione!
Il problema x i beneficiari è che se non partecipano a questi progetti le agenzie minacciano di togliere loro le indennità. Poi c'è ancora chi si fa illudere dalle loro promesse ma è una presa in giro per motivarli e poter ricevere i finanziamenti.
Grazie x il tuo commento!