martedì, giugno 30, 2009

Last Request di Paolo Nutini

Slow down, Lie down,
Remember it's just you and me.
Don't sell out, bow out,
Remember how this used to be.
I just want you closer, Is that alright?
Baby let's get closer tonight
(chorus:) Grant my last request,
And just let me hold you.
Don't shrug your shoulders,
Lay down beside me.
Sure I can accept that we're going nowhere,
But one last time just go there,
Lay down beside me
Oh, I've found, that I'm bound
To wander down that one way road.
And I realise all about your lies
But I'm no wiser than the fool I was before.
I just want you closer, Is that alright?
Baby let's get closer tonight
[chorus] Oh, baby, baby, baby,
Tell me how can, how can this be wrong?
[chorus x2] Yeah, lay down beside me.
One last time let's go there,
Lay down beside me

Ponte a Monaco in Camper

Ponte a Monaco di Baviera
Partenza Venerdì 29 Aprile ore 10:00 pm circa
Arrivo a casa Martedì 2 Giugno ore 08:00 pm circa
Tempo Variabile

Venerdi 29 partiamo in camper, direzione Brennero. Percorriamo l’autostrada e ci fermiamo in un Autogrill vicino Bressanone per la notte. Ripartiamo al mattino alle 8:30. Appena in Austria compriamo la Vignette, che vale 10 giorni. Alle 10:20 siamo quasi a Monaco, mancano pochi km, il tempo è grigio. Siamo molto stanchi perché abbiamo dormito poco, così consiglio di fermarci a riposare in un parcheggio in parte all’autostrada prima di doverci addentrare nel traffico cittadino alla ricerca dell’area per camper che abbiamo deciso. Dormiamo per un’oretta e mezza e alla fine ci prepariamo pure il pranzo là. Inizia a fare tardi, è già l’una e mezza, così riprendiamo il tragitto e in breve tempo siamo a Monaco.

Prima di partire ho fatto varie ricerche in internet sui punti di sosta x i camper, nei centri città così incasinati il navigatore mi pare indispensabile, senza non saprei più come fare tra sensi unici, divieti di sosta e di fermata, strade senza uscita, aree pedonali..
Decidiamo di andare al parcheggio dello Stadio Olimpico, descritto bene da molti camperisti in internet.. poco importa se non ha servizi igienici, elettricità e di scarico/carico dell’acqua, l’importante è che sia comodo e ci siano altri camper per passare la notte in sicurezza. Fino ad oggi siamo stati bene nei parcheggi per camper vicino alle località turistiche mentre abbiamo trovato alcuni campeggi, soprattutto vicino ai laghi in Austria e Germania, spartani, trascurati e molto caotici, frequentati più da villeggianti e bagnanti che non da turisti itineranti.

Beh, perdiamo una buona mezz’ora imbottigliati nel traffico perché le coordinate scritte da un camperista sono totalmente sbagliate e ci portano davanti a Max Joseph Platz invece che allo stadio Olimpico. Poi riusciamo a raggiungere questo parcheggio ma l’impressione che ci fa è molto diversa da come descritto nei vari racconti di viaggio. C’è un sole che spacca le pietre. Il parcheggio è enorme, pieno di macchine e c’è un via vai di persone. Nell’aria si sente della musica rock, parlare al megafono e non c’è traccia di altri camper tranne un camper italiano vicino a noi, si notano delle roulotte e delle bancarelle di ambulanti in lontananza.
Non sappiamo se ci sia una manifestazione allo stadio o se il giorno dopo ci sarà, se quindi si potrà restare. E siamo lontani da tutto, la zona pare alquanto degradata e non ci fidiamo a passarci la notte. In occasione della Festa della Birra l’ambiente deve essere differente, pieno di camper, ma ora lascia proprio a desiderare e pare frequentato da gente poco raccomandabile.
Meglio muoversi o perderemo il pomeriggio e così il mio ragazzo va a pagare il ticket al parchimetro automatico, e qui abbiamo un’altra sgradevole sorpresa. La macchina indica 0 euro da pagare, anche in altre lingue “niente”, “null”, probabilmente perché siamo rimasti pochi minuti, ma i due ceffi nullafacenti che aspettano davanti alle sbarre, forse in attesa che qualcuno non sia capace di far funzionare il parchimetro e guadagnarsi così la giornata, si rifiutano di farci uscire. L’uomo dice che non è possibile non pagare niente, la macchina deve essersi sbagliata, parla in tedesco velocemente, e ci estorce 5 euro. Pur di uscire da quel posto orribile glieli diamo e cerchiamo di lasciarci il ricordo del posteggiatore alle spalle.

Ci indirizziamo allora alla volta del Campingplatz Thalkirchen, nei pressi del giardino zoologico. La zona è un po’ fuori dal centro ma carina, molto verde e tranquilla. Quando arriviamo alla reception c’è una piccola fila, e in attesa del nostro turno assistiamo ad una scenetta abbastanza ridicola. L’uomo alla reception è un tipo di una certa età, con lunghi capelli grigi raccolti da una coda, forse ha anche gli orecchini, e all’inizio penso che sia anche un travestito perché la linea delle labbra è abbastanza evidente, mi pare abbia il rossetto..
Davanti allo sportello un turista italiano che sta per lasciare il campeggio rivuole indietro i suoi documenti. Il tipo al banco fa finta di non capire, poi sembra che capisca, dice “Ah si, si” e invece tergiversa ancora, perde tempo, dà al turista un foglio inutile ecc. Ovviamente il camperista non parla nessuna lingua straniera ma si limita a ripetere in italiano “Carta d’Identità!”, sempre più agitato e impotente. Tra poco batte i piedi x terra, non sa più cosa fare x farsi capire. E il tipo risponde sornione “Ah si si” e perde ancora tempo. Per noi il tipo tedesco si diverte.
Per evitare certi inconvenienti parlo subito tedesco e il tipo mi guarda sorpreso come a dire “non c’era bisogno”. Troviamo un bel posto, ci attacchiamo alla corrente. E possiamo tirare un sospiro di sollievo. Sono già le 14:30 e l’ideale sarebbe prepararci e andare in città. Ma io sono un po’ fiacca e così propongo al mio ragazzo di cominciare la visita di Monaco il giorno dopo e oggi limitarci ad una passeggiata nei dintorni. Davanti al campeggio c’è una fermata dell’autobus 135 che porta alla stazione della metro più vicina.

C’è molta boscaglia in questa zona, molte persone girano in bici, sarebbe bello se avessimo più tempo. Ci indirizziamo sulla strada portante, camminando sul marciapiede costeggiamo villette tipiche. Ad un certo punto decidiamo di tagliare per una stradina che fiancheggia un piccolo parco acquatico, ancora chiuso. La cosa curiosa è che le attrezzature per i bagnanti, le scalette, le reti per la pallanuoto ecc, sono posizionate su un piccolo fiumiciattolo che attraversa il parco, che poi esce e percorre la città quindi non penso sia molto pulito.
Arriviamo così, senza neanche accorgerci, alla stazione della metro di Thalkirchen; già che ci siamo entriamo per informarci sul biglietto che ci conviene prendere il giorno dopo. Non troviamo la biglietteria ma dei distributori automatici, con le istruzioni anche in italiano. Leggiamo che ci sono biglietti validi per un giorno o per 3 giorni, per una persona o per gruppi. I biglietti valgono per tutti i mezzi pubblici, autobus, tram e metro. La fermata di Thalkirchen è sulla linea U3 e porta direttamente al Marien Platz, la piazza centrale di Monaco.
Ritorniamo indietro prima dell’entrata al campeggio, giriamo a sinistra per camminare lungo il fiume Isar. Attraversiamo il ponte con una piccola diga e raggiungiamo il giardino zoologico, che pare vuoto, chiuso. Percorriamo una pista pedonale e ciclabile che costeggia lo zoo lungo il fiume,. Pochi animali si intravedono dietro la rete, il posto pare abbandonato, lasciato andare. Alla fine della strada riusciamo a vedere di più, alcuni cervi e pecorelle che brucano il fieno. Ormai è ora di cena, torniamo al camper e ci facciamo una bella pasta. La notte piove.

Il giorno dopo ci svegliamo di buonora e partiamo alla scoperta di Nympenburg, alle porte di Monaco. Ci eravamo già procurati la piantina della metro prima di partire e alla stazione abbiamo consultato anche la pianta delle linee del tram per vedere che mezzo prendere per arrivare al castello. Così, dopo aver comprato un biglietto di 3 giorni per gruppi prendiamo la linea U3 in direzione Marien Platz, scendiamo a Sendliger Tor e da lì prendiamo il tram num 17 che porta a Nymphenburg.
Alle 9:30 siamo là, il tempo è bello ma fa fresco; davanti al castello c’è una grande vasca in cui ricreano moltissime oche e papere. Prendiamo il ticket per gli appartamenti e tralasciamo invece l’accesso ai padiglioni del parco e altre mostre che aumentano sensibilmente il prezzo dell’entrata. I musei poi chiudono appena alle 18:00 e noi vogliamo fare le cose con calma! Mi dispiace soltanto per il museo delle carrozze, che poteva essere interessante. Finita la visita del castello, nella saletta audiomediale possiamo esplorare in 3D il parco e l’interno dei padiglioni che non potremo visitare.

Usciti dal palazzo abbiamo tutto il parco davanti a noi. Ci prendiamo un gelatino ad un chiosco. Camminiamo lungo il corso d’acqua fino alle cascate in fondo al parco.
Vediamo i padiglioni, piccole dipendenze in cui i reali potevano coltivare i loro passatempi, l’Amalienburg per esempio era adibito alla caccia, il Badenburg era un piccolo stabilimento termale con piscina coperta. Alla fine ci sarebbe stato anche tempo per visitare queste costruzioni ma abbiamo fatto bene a non comprare il biglietto perché ci è bastato guardare gli interni dalle finestre.

Poi ci rechiamo al vivaio dietro il Parco. Iniziamo ad essere stanchini e ci siamo anche pentiti di aver pagato l’entrata, con tutte queste serre in cui mi sento mancare dal caldo, piante officinali e fiori con targhetta, bellissime ma che pare non vogliano proprio finire! Facciamo tappa in un self service vicino alle serre e ci prendiamo una birra HB in 2, purtroppo in bottiglia. Il gusto non è buonissimo, particolare. “Mi ricordavo più buona l’HB” dico. E poi mi accorgo che è HB analcolica! Che sfiga, non pensavo neanche la facessero! Tra le cose più interessanti del giardino ricordo i papaveri giganti e di vari colori e la coltivazione di Rose di molte varietà e profumo. Nelle serre invece mi sentivo svenire, con quell’aria umida o molto secca, adatta alle piante di vari habitat. Vicino al Giardino Botanico c’è anche la fabbrica di Ceramiche di Nymphenburg, di cui si può ammirare un’esposizione al castello.Ritorniamo verso l’entrata del Parco per riprendere le nostre giacche lasciate nell’armadietto del Museo e ci accorgiamo che invece è già chiuso! Il mio ragazzo fa il giro del palazzo e batte sui vetri alle signore delle pulizie, che gli indicano di suonare il campanello di una porta a lato. Esce un custode un po’ brontolante che però lo accompagna fino al guardaroba. Per fortuna, altrimenti avremmo dovuto tornare a prenderle il giorno dopo con ulteriore perdita di tempo! La sera ci facciamo una pasta in camper e dormiamo.

Lunedì ci svegliamo di buonora e prendiamo il bus che ci porta alla stazione della Metro di Thalkirchen, prendiamo l’U3 e scendiamo a Marien Platz. In Marien Platz assistiamo al rintocco del Carillon della torre del Nuovo Municipio, nuovo per modo di dire, che si attiva alle 11:00, 12:00 e 17:00 ogni giorno. Le statuine disposte su 2 piani allo scoccare dell’ora cominciano a ballare e girare accompagnate da una musichetta. A fianco del Nuovo Municipio c’è un ufficio di informazioni turistiche e lì il mio ragazzo compra una miniguida di Monaco in italiano per 5 euro. Decidiamo di seguire il percorso indicato dalla guida perché abbiamo poco tempo.
Monaco non è così tipica come ci aspettavamo, ma Vecchio e Nuovo si alternano in modo abbastanza armonioso. Vediamo il Vecchio Municipio, che pare più nuovo del Nuovo, presso il quale si trova il museo dei giocattoli.
Giriamo a Destra e per 1 euro e 50 saliamo sul Campanile della chiesa di San Pietro da cui possiamo ammirare il prospettiva di Monaco, si notano anche i giardini inglesi.
Camminiamo lungo la piazza del Mercatino delle Vettovaglie, con le sue bancarelle fisse e la tipica colonna della Baviera, per me l’albero della Cuccagna. Il libretto indica che c’è pure un Bier Garden. Purtroppo oggi è festa e quindi il mercato è chiuso. Ci proponiamo che possiamo tornarci l’indomani prima di partire.

Andiamo alla piazza di San Sebastian, passiamo lo Stadt Museum in San Jakobs Platz, che ospita di fronte anche il museo Ebraico. Iniziamo ad avere un po’ di fame e così decidiamo di fare tappa alla birreria Augustiner nella Neuhauser strasse, piuttosto della troppo conosciuta HB. Ci sediamo ma inizia a piovigginare. 2 italiani vicino a noi chiedono a una signora se possono traslocare al suo tavolo sotto il tendone, poco dopo si libera un tavolino riparato e così ci spostiamo anche noi. Ordiniamo 2 birre medie. Poi il mio ragazzo prende la Wiener Snietzel, Cotoletta Alla Milanese, con patate fritte. Io invece, dopo aver visto il piatto della signora italiana, ordino il wurstel con le patatine ma mi sbaglio e mi portano 2 wurstel bianchi lessi in una zuppiera d’acqua calda. Per fortuna il mio ragazzo acconsente a fare metà di tutto.

Camminiamo fino a Karlsplatz, il giardino botanico con la fontana di Nettuno e la Karlstor. Proseguiamo fino a Maximilian Platz, e io mi faccio fare una foto ai bordi della fontana. Poi tagliamo per Promenade Platz con i suoi monumenti equestri, fino ad arrivare a Max J. Platz in cui si trovano il teatro e le Residenze reali. Devo andare anche al bagno e così entro nel palazzo. Purtroppo non abbiamo tempo per visitare gli appartamenti reali e ci accontentiamo del negozietto di souvenir del museo. Dietro alle Residenze visitiamo l’ Hof Garden, molto carino ma c’è il sole alto e a fatica troviamo una panchina all’ombra.
Arriviamo ai Giardini Inglesi, un parco enorme che non siamo riusciti a percorrere tutto, penso che arrivi fino fuori Monaco. E’ bellissimo e pieno di gente stesa sull’erba. Raggiungiamo la Torre Cinese, nella quale suona la banda con i costumi tipici bavaresi. C’è una struttura in legno con un self service in cui c’è di tutto, costicine, wurstel di vari tipi, patate fritte, al forno, torte, insalate, birra HB, caffè ecc. Non abbiamo fame e così ci prendiamo un caffè e ci sediamo ad uno dei numerosi tavoli di legno tipo sagra. E’ ancora presto per la cena ma dispiace non approfittare del posto e abbiamo paura che chiudano presto lo stand, così ci prendiamo una birra media, un piatto di wurstel con patate al forno a testa. Ci vengono dati anche 2 gettoni che dovremo riconsegnare al banco quando riporteremo i bicchieri vuoti, per avere indietro 2 euro di cauzione. Decidiamo di tenerci un bicchiere. Camminiamo fino al laghetto e poi torniamo indietro, vediamo 2 cigni con i piccoli; nel parco vivono anche numerose specie di oche e papere e a quell’ora un grande stormo attraversa il prato, ad un certo punto si fermano tutte, comunicano tra loro e cambiano repentinamente direzione.

Torniamo sui nostri passi in Maximilian Platz, ormai è buio e io ho paura che facciano come a Londra, che chiudano la metro presto e ci lascino a piedi. Invece no, quindi possiamo restare più tempo. Passeggiamo in Odeon Platz. Vediamo la Loggia e la Theatinerkirche, io mi fermo davanti a una vetrina di dolciumi di vari colori che mi ricordano quelli finti nei musei.
Passiamo anche davanti alla Birreria HB e ci fermiamo un po’ nel negozietto di souvenir del locale, che prezzi esagerati! Ci limitiamo a prendere 2 magneti. Cerchiamo anche un adesivo da applicare al camper ma non lo troviamo. Vorremmo restare alzati di più, ma siamo stanchi e il giorno dopo abbiamo deciso di ripartire presto.
Prendiamo la metro per tornare a Thalkirchen, a quest’ora non passa più il bus per il campeggio e così decidiamo di farcela a piedi, come abbiamo fatto le altre volte. Durante questo viaggio abbiamo fatto in tempo a prendere il bus navetta appena una volta. E’ che ora è notte e speriamo di non fare brutti incontri, ma pare una strada tranquilla. Siamo quasi al bivio in cui il corso alberato, che continua dritto in una direzione ignota, si incrocia a destra con la via per il Campeggio e dal lato opposto con una pista pedonale e ciclabile che porta nella boscaglia.
Proprio in mezzo alla strada, all’incrocio notiamo uno zaino per terra. Dalla direzione del bosco spunta un tipo che ci viene incontro sbracciandosi. Penso che abbia bisogno di aiuto. Quando si avvicina ci chiede se parliamo qualche lingua, ce la caviamo con l’inglese. Ci chiede da che parte sia la metropolitana e noi gli indichiamo la strada che abbiamo percorso. Pare voglia accertarsi che abbiamo capito, continua a chiedercelo, non pare soddisfatto della risposta, ma c’è poco da capire, la metro è a 2 passi.. e mi pare impossibile che sia quella l’informazione che voleva, che non lo sappia già. Mentre continua a insistere con questa richiesta si avvicina sempre di più, fino a lasciare una piccola distanza con il mio ragazzo, e noi di conseguenza indietreggiamo. Mi chiedo se quella informazione così ovvia fosse proprio ciò che voleva chiederci o non abbia cambiato idea nel frattempo, se poi non fosse una scusa per attaccare bottone.
Ci ringrazia e ci saluta. Lo lasciamo all’incrocio e quando mi giro è ancora là fermo con il suo zaino a terra. Mi guarda. Certo non posso pretendere che se la faccia a piedi con quel peso, magari aveva bisogno soltanto di avere la direzione giusta per chiedere un passaggio alle macchine…

La mattina di Martedì decidiamo di partire presto e fare sosta al Lago di Starnberg, dove il re Ludwig II annegò in circostanze misteriose. Pensavamo di costeggiarlo in camper ma è stato abbastanza complicato, la strada passa un po’ distante dal lago e pur di avvicinarci alla riva ci siamo imbottigliati in viuzze residenziali senza uscita. Arrivati dopo Amberg invece si è aperto davanti a noi un lungolago erboso bellissimo e pacifico. Abbiamo preso le biciclette e ci siamo distesi con i teli mare sulla riva. E’ un’aria quasi irreale. Non c’è quasi nessuno, a parte qualche pensionato che prendere il sole o in bicicletta, poche altre persone ogni tanto passano lungo il percorso ciclabile tra gli alberi. E’ un giorno feriale e la stagione non è ancora aperta. La riva è divisa da cespugli in piccole spiaggette con in mezzo uno spazio per fare la grigliata. Noi ci spostiamo in diversi posti e ci godiamo questa pace. Purtroppo non abbiamo più molte cose da mangiare altrimenti potevamo fare un pic-nic. Decidiamo di ripartire anche se non volentieri.
A Garmisch troviamo un supermarket e il mio ragazzo va a comprare la birra che ha promesso a un suo collega, esce con 2 barilotti da 5 litri, fragole e wurstel. Facciamo poi tutta una tirata, ci fermiamo agli Autogrill per un caffè e alle 20:00 circa siamo a casa.